lunedì, settembre 10, 2007

«V-day? Evento di cui ci si deve vergognare»

Casini: «È stato attaccato Marco Biagi che invece andrebbe santificato». Fini: «Grillo trova terreno fertile con Prodi»

MILANO - «Abbiamo messo su un dei più grossi casini della storia quasi per scherzo». Beppe Grillo è più che soddisfatto del successo del suo V-day e dal palco di Sabaudia, dove tiene il suo show, ha detto la sua su un'iniziativa che ha provocato una pioggia di riflessioni e critiche nal mondo politico. La manifestazione organizzata nelle piazze dal comico genovese ha raccolto 300 mila firme per una proposta di legge popolare che prevede fra l'altro il ritorno delle preferenze nella legge elettorale.

CASINI - «È la più grande delle mistificazioni. Una manifestazione di cui dovremo vergognarci perché è stato attaccato Marco Biagi che invece andrebbe santificato - ha detto il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini a margine del workshop Ambrosetti di Cernobbio -. Si vergognino anche quei politici che, pur di stare sull’onda del consenso popolare, hanno mandato a Grillo e alla sua manifestazione dei messaggi di adesione».
FINI - A testa bassa anche il leader di An, Gianfranco Fini: «L'indignazione che c'è nel paese verso partiti, istituzione e partitocrazia in altri momenti ha assurto dignità politica. Basti pensare all'uomo qualunque. Oggi il rigetto è alimentato dal rifiuto al governo percepito come restauratore. Del governo Berlusconi si può dire tutto ma era percepito come un esecutivo innovatore. Per Prodi è all'opposto, il suo governo è la restaurazione di un sistema e Grillo trova terreno fertile nell'immagine che Prodi ha dato. Bisogna avere anche l'onesta intellettuale di dire che Grillo le spara grosse».
BOSSI - «Un'esagerazione». Così il leader del Carroccio ha commentato il V-day. Secondo Bossi «chi si macchia di reati gravi per rappresentare la gente è giusto che non sia eletto. Ma se la gente li vota... Attenti a non esagerare, perché altrimenti viene avanti l’antipolitca».
CRAXI - «È un grave pericolo prendere sul serio Grillo» attacca il sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi. «Un tizio che si augura la morte di un altro essere umano - sottolinea Craxi - è già arrivato aldilà del bene e del male: faccia il politico, allora. Si candidi e, se se la sente, contribuisca a risolvere i problemi del Paese: il resto è uno squallido qualunquismo, per fortuna non più pagato tramite il canone della Rai».
BERSANI - «Se c'è la febbre non cominciamo a dar la colpa al termometro - replica il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, anche lui a Cernobbio -. Per quanto si possa dire delle espressioni e delle posizioni di Beppe Grillo, e io ne avrei di cose da dire su queste cose occorre però riflettere seriamente».
MUSSI - No all'eleggibilità in Parlamento in presenza di reati gravi, tuttavia «dipende dai reati». È parzialmente d'accordo con Grilo il ministro dell'Università e ricerca, Fabio Mussi. «Io sono stato condannato per occupazione di binari perché ho partecipato a una manifestazione di operai che venivano licenziati, e si sarebbero persi 500 posti di lavoro; alla fine però si è fatto un buon accordo».
BINDI - Se manifestazioni come il V-day e «l'aria di protesta anche organizzata che c'è in questo momento dovessero rappresentante l'anticamera dell'antipolitica, questo metterebbe a rischio il futuro della stessa democrazia» sostiene invece il ministro delle Politiche per la famiglia Rosy Bindi, secondo la quale «senza politica non c'è democrazia e noi vogliamo invece rilanciare il ruolo e la dignità della politica». «L'elezione dell'assemblea costituente del Pd - ha sottolineato il ministro della Famiglia rispondendo alle domande dei giornalisti a Pesaro - dovrebbe essere la risposta alle firme raccolte».
MONACO - «Inutile fare gli schizzinosi. Il successo dell'iniziativa di Beppe Grillo è l'ennesimo campanello d'allarme. Fa seguito alla grande fortuna editoriale de "La casta" (il libro dei giornalisti del Corriere della Sera Sergio Rizzo e Gianantonio Stella, ndr). Guai a mettere la testa sotto la sabbia, deprecando qualunquismo e antipolitica». È l'opinione del deputato ulivista Franco Monaco, che aggiunge: «Urgono risposte coraggiose in tema di regole e di costume politico. A cominciare dalla sacrosata richiesta che al Parlamento non accedano condannati in via definitiva».
TREMONTI - Un'inaspettata difesa del comico arriva da Giulio Tremonti, da Cernobbio. «Mi è più simpatico Beppe Grillo di questi che ci fanno lezione solo per finire sul giornale. Da queste parti ci sono tanti Beppe Grillo ben vestiti che fanno lezione. Io non condivido né l'uno né l'altro, ma mi è più simpatico Beppe Grillo».

fonte corriere.it

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