martedì, settembre 11, 2007

Legge sul contenimento della spesa, i motivi del 'no' della minoranza

Il Consiglio Regionale, con il voto contrario dei consiglieri di opposizione, ha approvato la legge che riduce il numero dei componenti dei consigli di amministrazione di alcuni enti dipendenti dalla Regione.

Massimo Romano (nella foto), consigliere regionale dell’Italia dei Valori, spiega le ragioni del no al provvedimento.“Questa legge arriva tardi e male, e segna un passo indietro rispetto alla legge regionale già approvata nel marzo scorso. La riduzione dei componenti dei CdA era già prevista nella finanziaria di dicembre del Governo nazionale. La legge regionale n. 8 del marzo scorso riduceva a tre i membri dei CdA. Ora la Giunta ci ripensa e li aumenta a 4, con la previsione che i Presidenti degli enti siano nominati direttamente dal Presidente della Giunta” – così Massimo Romano, consigliere dell’IdV. “Il tema della riduzione della spesa pubblica deve essere affrontato con serietà e rigore. Questa legge, al contrario, è poco più di uno spot propagandistico. Si vogliono ridurre i costi della politica? Si chiudano gli enti inutili, si trasferiscano agli assessorati regionali o agli altri enti locali le funzioni ed i compiti di alcune agenzie. L’ipotesi della creazione di una Agenzia per lo Sviluppo giace ancora in un cassetto, nonostante gli squilli di tromba di Iorio e Vitagliano che già a dicembre la consideravano cosa fatta.”“La verità è che la capacità riformista della maggioranza è pressoché inesistente. Si gestisce l’esistente ma si brancola nel buio per quanto riguarda le prospettive future. Dopotutto, è anche l’opinione della Commissione Europea: nel formulare le osservazioni al Por, l’Ue sostanzialmente afferma proprio questo, che a quei documenti manca l’anima politica, difetta il disegno d’insieme ed il filo conduttore dello sviluppo del territorio regionale.”La legge approvata ieri cancella poi il ruolo di controllo del Consiglio Regionale sugli atti degli enti dipendenti della Regione che ora passa alla Giunta. “Il Consiglio è ormai esautorato di poteri ispettivi. Strano che i consiglieri di maggioranza non difendano le prerogative istituzionali che competono loro in qualità di consiglieri. Concentrare tutto il potere di controllo nelle mani della Giunta segna una regressione democratica. Pensiamo alle note vicende dei mesi scorsi occorse a Molise Acque. Oggi, dopo questa legge, formalmente il Consiglio non avrebbe titolo a chiedere spiegazioni. Un assurdo politico, giuridico ed un grave vulnus istituzionale.”Sulla istituzione della Scuola regionale di Formazione, il Consigliere Romano accoglie l’iniziativa con riserva. “Si istituisce la Scuola, ma non c’è traccia di un ragionamento sui 57 milioni che la Regione ogni anno spende per le circa 1000 unità di personale. Con tutti i risvolti dubbi e problematici, come il concorso per dirigenti e la recente transazione siglata con alcuni di loro. Senza contare l’anomalia tutta molisana del Nucleo di Valutazione dei dirigenti che non soltanto è lottizzato tra i partiti del centrodestra, ma è composto addirittura da segretari regionali dei partiti della maggioranza.”
Ufficio stampa




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