sabato, marzo 10, 2007

Torri del vento in Molise, Di Pietro dice no

ROMA — Proprio nel giorno in cui il presidente della commissione europea Barroso ha lanciato un appello ai partner europei, chiedendo di coprire, entro il 2020, con fonti rinnovabili pulite almeno il 20% dei consumi energetici, in Italia scoppia una querelle sull'eolico, l'energia ricavata dal vento. Un progetto per la realizzazione del primo grande parco eolico offshore, nell'Adriatico, al largo della coste del Molise, è stato respinto da comuni, Province, Regioni e da alcuni settori del governo perché offenderebbe il paesaggio e il turismo. Profondamente divisi gli ambientalisti, con Legambiente che promuove l'iniziativa e il Comitato per il paesaggio che la boccia.
«Si tratta di un progetto nato più nel sottoscala che nelle sedi opportune — ironizza il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che dalla sua natia Montenero di Bisaccia, potrebbe avvistare la selva delle torri eoliche marine alte fino a 80 metri —. Non sono stati coinvolti né gli enti locali, né la popolazione. Il progetto mi appare mosso più da interessi speculativi che industriali». Lo schema del parco eolico, elaborato dalla milanese Effeventi, prevede di impegnare una superficie di circa 25,5 milioni di metri quadrati, a pochi km di distanza dalla costa di Petacciato (Campobasso), a Nord di Termoli. Lì la ditta conficcherebbe sui fondali adriatici 54 torri eoliche d'acciaio di 5 metri di diametro e di altezza variabile dai 60 agli 80 metri.
Sfruttando i venti della zona, la selva delle torri, dotate in cima di pale rotanti, produrrebbe l'energia necessaria per alimentare 120 mila famiglie. Un contributo piccolo ma non trascurabile, che ci libererebbe dall'onere di quasi 100 mila tonnellate l'anno di idrocarburi e risparmierebbe alla nostra atmosfera 420 mila tonnellate l'anno di anidride carbonica (il gas che riscalda il pianeta e altera il clima), oltre a una valanga di inquinanti ordinari. «Il progetto è stato a lungo esaminato dalla commissione per la valutazione dell'impatto ambientale del ministero dell'Ambiente — riferisce Edoardo Zanchini, responsabile nazionale Energia di Legambiente —. Sono stati apportati correttivi, sia per minimizzare l'impatto delle torri con i fondali, sia per garantire l'allacciamento dei cavi elettrici senza interferire su dune e pinete dell'area. Possiamo affermare che le preoccupazioni sono rimosse. L'impianto va fatto». Di parere opposto gli ambientalisti del Comitato nazionale per il Paesaggio che fanno riferimento all'ex ministro Carlo Ripa di Meana. «Intendiamoci, sono convinto che l'energia eolica sia un'alternativa valida — precisa Di Pietro —. Ma va valutato il rapporto costi benefici. Quella è un'area con deboli venti. Unica per il valore paesaggistico perché è rimasta allo stato vergine, senza speculazione edilizia. La scelta dell'impianto eolico sarebbe sbagliata. In ogni caso, poiché la procedura autorizzativa non investe il mio ministero, ma quello dei Trasporti, mi sono già messo in contatto col collega Bianchi». Di Pietro non cita il ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio, competente per la valutazione di impatto, il quale fa sapere che «l'eolico è senz'altro una buona fonte energetica, ma bisogna rispettare le condizioni per un suo corretto utilizzo e sottolinea che gli impianti devono essere inseriti all'interno di una pianificazione nazionale».
Franco Foresta Martin


08 marzo 2007

3 commenti:

Angelo ha detto...

dubito che sia quella destinata a mirabello, visto che la vogliono impiantare nel bel mezzo del mare a 10 km dalla costa (della serie nemmeno in giappone tengono roba del genere).
Io sono un po scettico a riguardo, non perchè sono contrario all'eolico, anzi...
Non so perchè, ma la faccenda mi puzza un po, perchè mai dovrebbero venire a costruire in molise un opera del genere?

FrankUstuort ha detto...

Il marcio sta anche nel fatto che la ditta appaltatrice e di poco chiara provenienza e proprietà infatti e nata l'anno stesso della gaa di appalto e in oltre una ditta Tedesca ha anche obbiettato sula gara di appalto perchè pur offrendo migliori condizioni e prezzo non ha vinco come mai ?
e inoltre chi ha fatto l'appalto?
Quando succedono queste cose come la Tav O Vicenza mi viene da pensare agli stati uniti e aala loro guerra di indipendenza che fu fatta per non ottenere la rappresentaza al parlamento Inglese anche se pagavano le tasse a noi succede che paghiamo di possibilità di sviluppo vedi TURISMO nel caso della costa Molisina deturpata e non contiamo un cazzo a livello nazionale tenendo conto che un rappresentante del molise eletto con Forza STRONZI nella circoscrizione molisana non è neache Molisano quel porco di Mò non mi viene il nome
Per concludere W la fica

Aldievel ha detto...

Il parco eolico sarebbe una gran cosa se fosse ralizzato con un appalto serio e delle regole.
Per quanto riguarda le potenzialità turistiche, sicuramente non è la costa che darà risorse al Molise. O meglio è la cosa meno peculiare e più squallida che c'è!
Impianti come questi in nord europa ce ne sono e sono stati fatti con ottimi criteri.
Vi invito a guardare quello dell'isola di Samso, a largo della Danimarca.
Se la gara d'appalto viene rifatta, ben venga il parco eolico, tanto ai quattro bagnanti di termoli non fa male vedere delle pale eoliche, se pure le vedono a 10km...
Il problema è che la gente è contro questi progetti APRIORI, indipendentemente da cosa si fa.
Come i campani...
Niente compattatori, niente discariche, niente termovalorizzatori, nulla.
La merda loro se la devono mangiare le altre regioni, chi le strutture le ha fatte inteligentemente costruire, la solita storia.