mercoledì, marzo 07, 2007

IL PARTITO DELLE TASSE



di ANTONIO SORBO - Il governo di centrodestra cerca di scaricare le proprie colpe sul governo nazionale e su Prodi, che ormai è diventato il responsabile di tutte le nefandezze politiche ed amministrative commesse in Italia.

Iorio e Vitagliano stanno cercando in tutti i modi di far credere che l'aumento delle tasse a carico dei molisani è un atto obbligatorio "a prescindere". Cioè - questa è la tesi del governo regionale - la Finanziaria di Prodi ha previsto l'automatismo obbligatorio per le Regioni, punto e basta. E noi - dicono quelli del governo regionale - non potevamo fare nulla. Invece le cose stanno diversamente. Infatti ad aumentare le tasse sono obbligate soltanto le Regioni che non sono in regola con i conti. Quindi le Regioni che hanno un deficit rilevante e non sono in grado di coprirlo con un piano di rientro credibile debbono sistemare i propri bilanci altrimenti non potranno partecipare alla distribuzione delle premialità nazionali. Per le regioni che invece hanno i conti in regola non è né necessario e nemmeno obbligatorio l'aumento delle tasse. Se, quindi, la Regione Molise ha dovuto aumentare le tasse, ciò significa che non ha i conti in regola. E questo è un dato oggettivo, inconfutabile. E perché il Molise non ha i conti in regola? Perché negli ultimi anni - e in particolare nell'ultimo quinquennio - chi ha governato la Regione ha prodotto un vero e proprio "buco", una voragine di centinaia di milioni di euro, quasi tutti prodotti dal sistema sanitario regionale. E chi ha governato il Molise negli ultimi cinque anni? Michele Iorio e il centrodestra. Quindi se si è arrivati all'aumento delle tasse (Irpef, Irap, accisa sul gasolio per autotrazione e per il metano da riscaldamento) è soltanto perché il malvogerno di Iorio e del centrodestra hanno prodotto un buco che deve essere coperto obbligatoriamente visto che i tempi della "finanza allegra" sono ormai finiti. Se la Regione Molise avesse avuto i conti in regola, se non avesse fatto crescere il deficit della sanità dai quasi 30 miliardi di lire lasciati in eredità dal centrosinistra nel 2001 fino a circa 350 milioni di euro (700 miliardi di lire, ma potrebbero essere anche di più) al 2006, se non avesse sperperato denaro pubblico in centinaia di consulenze esterne spesso inutili e improduttive, se non avesse impegnato ingenti risorse pubbliche attraverso la Finmolise in interventi fallimentari, se non avesse "bruciato" decine di milioni di euro per improbabili e inutili iniziative di "marketing territoriale" (dal "Convivio" della Santanché alle "Voci di una notte di mezza estate" della Carlucci fino alla recente e costosa "sponsorizzazione" della trasmissione "On the road" di Italia 1), se avesse pensato prima e per tempo a "riordinare" gli enti sub-regionali per contenere la spesa pubblica attraverso riforme serie (accorpando gli Iacp in un'unica agenzia per la casa, riformando seriamente i Consorzi industriali, avendo il coraggio di ridurre il numero delle Comunità Montane ecc.), se non avesse distribuito "regali e regalie" a dirigenti e funzionari regionali arrivando al punto che, anche se sbadigliano, alcuni di questi rischiano di prendere un premio incentivante di decine di migliaia di euro, se non si fossero impegnate somme ingenti per iniziative assurde, come quella dei famosi "call center", se tutto ciò fosse stato fatto da un governo serio, intelligente ed efficiente, oggi non ci sarebbe alcun aumento di tasse. Ed è inutile dire che anche altre regioni hanno dovuto fare la stessa cosa. Perché è vero anche che tante altre regioni non hanno dovuto aumentare le tasse perché, a differenza del Molise e delle altre che hanno dovuto incrementare la pressione fiscale, sono state ben amministrate in questi anni. E allora è chiaro che la Finanziaria di Prodi produce i suoi effetti in termini di aumento delle tasse soltanto come passaggio successivo rispetto al disastro finanziario nel quale si ritrova la Regione Molise. Disastro provocato da chi ha governato il Molise negli ultimi cinque anni e che si appresta a governarlo per i prossimi cinque. Senza dimenticare - tanto per completezza di informazione - che l'automatismo fiscale è stato introdotto dal governo Berlusconi nella sua ultima finanziaria e che il governo Prodi non ha fatto altro che riprenderlo e confermarlo.
L'aspetto grave è che non si vede all'orizzonte nessuna misura di reale contenimento della spesa e di eliminazione degli sprechi da parte del governo regionale. Quella relativa alla riduzione del numero dei componenti degli organismi direttivi degli enti sub-regionali, a parte che incide poco in termini di spesa (alcuni di essi prendono un misero gettone di presenza), viene fortemente voluta da Iorio soltanto per avere un pretesto per continuare a commissariare gli enti sub-regionali. Infatti per alcuni di essi la fase commissariale è ormai arrivata agli sgoccioli. Nei Consorzi di bonifica a breve si dovrebbero insediare i nuovi organismi appena eletti che dovrebbero porre fine ad un lunghissimo periodo di commissariamento, la stessa cosa dovrebbe accadere al Consorzio Industriale di Pozzilli. Il centrodestra rischia di perdere il controllo di questi enti così come rischia di perdere - dopo le nomine effettuate dal Comune di Termoli - il vertice del Consorzio industriale di Termoli. Perciò Iorio insiste sulla cosiddetta "legge per il contenimento della spesa", perché l'unico vero effetto di questa legge che interessa al centrodestra è quello di evitare la ricostituzione degli organismi rappresentativi e di riproporre per chissà quanto tempo ancora il commissariamento.
Non c'è traccia di "tagli", ad esempio, nel ricorso alle consulenze esterne. Nulla cambia nella gestione della sanità, che continua a produrre deficit pazzeschi. Secondo i dati forniti dalla Corte dei Conti il Molise al 31 dicembre 2004 aveva un debito sanitario verso i fornitori di 214 milioni di euro. Che nel 2005 e nel 2006 è cresciuto ulteriormente. E che non viene eliminato. Perché è stato preso in carico dalle banche che hanno pagato gran parte dei fornitori, ma adesso la Regione deve restituire - seppure nel giro di qualche anno - i soldi alle banche con gli interessi. Ma nulla sta cambiando, alla faccia del cosiddetto "riordino, nel modo di gestire il sistema sanitario regionale". Così come - a proposito di contenimento della spesa - non c'è traccia (eppure avrebbe potuto ricordarglielo l'assessore Sandro Arco, che su questo tema ha basato tutta la campagna elettorale di "Molise Civile") della riduzione delle indennità di carica ai consiglieri regionali. Che sono trenta più quattro assessori esterni per un totale di 34. Se per ognuno di essi si risparmiassero cinquemila euro al mese (meno della metà di quello che intascano a vario titolo), si produrrebbe un risparmio di 170 mila euro al mese che moltiplicato per 12 porterebbe ad un risparmio annuo di due milioni di euro. Se Iorio avesse inserito una norma del genere nella sua "legge per il contenimento della spesa", avrebbe dato almeno un segnale ai molisani dicendo loro: "Vedete, anche noi rinunciamo a qualcosa". Invece ancora una volta i politici si tengono tutto ciò che possono tenersi dei privilegi e delle prebende e i sacrifici vengono chiesti soltanto ai cittadini. Tutto il peso del risanamento del "buco" che questi stessi politici hanno provocato ricade sulle spalle dei contribuenti molisani che, in media, dovranno tirare fuori dal portafogli tra i 130 e i 150 euro l'anno. Che per un consigliere regionale che intasca - tra indennità, diaria, rimborsi spesa ecc. - circa 13 mila euro al mese sono una bazzecola ma che per una famiglia normale che ha difficoltà a pagare i libri di testo per i propri figli è una ulteriore "mazzata". E questa volta, è meglio dirlo chiaro e tondo, Romano Prodi c'entra come il due di coppe quando la briscola è a bastoni. Questa volta - diamo a Cesare quel che è di Cesare - l'aumento delle tasse per i molisani è tutto merito di Iorio e del suo governo.
Il dramma è che il centrosinistra, nemmeno questa volta, sarà capace di spiegarlo ai molisani. Che saranno convinti che la colpa è di Prodi e forse un po' anche di Ruta...

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